Cos’è un aeromodello: caratteristiche e funzioni

Cos’è un aeromodello: caratteristiche e funzioni

Cos’è un aeromodello? Ecco la definizione data dal regolamento ENAC:

un dispositivo aereo a pilotaggio remoto, senza persone a bordo, impiegato esclusivamente per scopi ricreativi e sportivi, non dotato di equipaggiamenti che ne permettano un volo autonomo, e che vola sotto il controllo visivo diretto e costante dell’aeromodellista, senza l’ausilio di aiuti visivi

L’aeromodello è dunque, a tutti gli effetti, un esemplare simile al modello di riferimento reale ma che può volare o meno. Proprio per questo motivo, l’aeromodellismo si divide in due branche: l’aeromodellismo statico e l’aeromodellismo dinamico. Scopriamo qualche dettaglio in più.

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Le caratteristiche di un aeromodello statico

L’aeromodello statico è la ricostruzione in scala di un modello di aeroplano. Viene definito “statico” perché, nella sua progettazione, non è stato previsto l’inserimento di un meccanismo in grado di farlo volare.

In commercio, si trovano sia aeromodelli statici già realizzati, sia scatole per l’assemblaggio da parte del modellista che, grazie ai sempre maggiori accessori come, ad esempio, le decalcomanie, avrà il piacere di rendere il proprio aeromodello uguale all’originale.

I materiali più comuni, utilizzati per la costruzione di aeromodelli statici, sono:

  • la plastica
  • il polistirene

Vengono poi inseriti pezzi vari ed accessori realizzati in altri materiali.

Le caratteristiche di un aeromodello dinamico

L’aeromodello dinamico, come quello statico, rappresenta la ricostruzione in scala di un modello di aeroplano. La differenza tra queste due tipologie di aeromodello è rappresentata dai meccanismi, contenuti in quello dinamico, volti a farlo volare.

Gli aeromodelli dinamici si dividono in diverse categorie, che variano a seconda delle modalità di pilotaggio.

Possono essere:

  • motomodelli
  • ad elastico
  • veleggiatori
  • con motore elettrico o a scoppio
  • a volo libero
  • senza motore

Esistono anche gli aeromodelli radiocomandati che, a loro volta, si suddividono in:

  • acrobatici
  • non acrobatici
  • riproduzioni dei jet.
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Aeromodellismo: cos’è e cosa prevede

L’aeromodellismo non è solo la pratica di costruzione e la riproduzione di aeromodelli, ma è anche un vero e proprio sport che vede la presenza attiva degli aeromodellisti in voli agonistici delle proprie riproduzioni.

Non tutti gli aeromodelli sono adatti a tutte le tipologie di volo. Nella tipologia di volo speed si arrivano, ad esempio, a toccare velocità di circa 300 km/h.

APR, SAPR e aeromodello: le differenze

Negli ultimi anni, avrai certamente sentito parlare dei droni e delle riprese aeree drone: ormai vengono impiegati negli ambiti più disparati e non solo a scopo ricreativo.

Il loro utilizzo è diventato quasi fondamentale nelle campagne di promozione turistica, ad esempio. Le riprese dall’alto sono un plus che sta diventando ormai irrinunciabile nello storytelling di un territorio.

Avrai anche visto fotografi, durante eventi o matrimoni, lanciare in aria il proprio drone per poter riprendere e fotografare tutto dall’alto.

Ecco gli APR e i SAPR molto sinteticamente: droni che riprendono tutto ciò che ormai siamo soliti contrassegnare con un like o un cuoricino sui social, proprio perché sono in grado di riprendere e restituirci immagini uniche ed originali.

Ovviamente, non è l’unico scopo per cui vengono utilizzati i droni. Pensiamo ad esempio ai controlli e alla sicurezza.

Gli acronomi APR e SAPR significano rispettivamente:

  • Aeromobile a Pilotaggio Remoto
  • Sistema Aeromobile a Pilotaggio remoto

Il primo è sostanzialmente il drone staccato dal radiocomando, il secondo è il drone con l’intero sistema di pilotaggio.

Ma qual è la differenza con l’aeromodello?

Come dicevamo inizialmente, l’aeromodello per definizione può essere utilizzato esclusivamente a scopo ricreativo e sportivo, il drone no.

Il drone viene utilizzato professionalmente, mentre, l’aeromodello solo per diletto personale o gare sportive, ovviamente sempre sotto lo stretto controllo di chi lo sta pilotando.

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Classificazione sportiva di un aeromodello

Se hai deciso di avvicinarti al mondo degli aeromodelli e vuoi imparare a riconoscere le classificazioni sportive, di seguito ti proponiamo un breve elenco di alcune di esse.

In questo modo potrai approcciarti alle gare di volo libero, volo vincolato circolare e volo radiocomandato con maggiore consapevolezza.

F1 Aeromodelli da Volo Libero

In questa categoria fanno parte gli aeromodelli come i veleggiatori, gli elicotteri, i moto-modelli, i coupe d’hiver, gli aeromodelli con motore a CO2 e i ministick.

F2 Modelli a Volo Vincolato Circolare (VVC)

Nelle gare F2 il modellista deve tener conto della velocità, delle acrobazie e dell’inseguimento.

Gli aeromodelli sono tipicamente da combat: generalmente robusti e resistenti ai crash, possono essere sostituiti facilmente in caso di rotture.

F3 Aeromodelli a volo radiocomandato

Ne fanno parte veleggiatori, elicotteri e gli aeromodellisti devono guidare l’aeromodello in acrobazie definite dal programma di gara.

F4 Riproduzioni

In questa tipologia di gara, l’aeromodello riprodotto deve essere quanto più simile all’originale, che può essere sia un aeroplano del presente, sia uno del passato.

F5 Aeromodelli a propulsione elettrica

Questa categoria sportiva prevede l’utilizzo di moto-veleggiatori, grandi motoveleggiatori e aeromodelli da pylon racing.

F6 Aeromodelli a propulsione elettrica

In queste gare vengono utilizzati aeromodelli a motore elettrico. Parliamo di gare di: Artistic Aerobatics, Aeromusicals e Hand Thrown Gliders.

DJI Care Refresh Mavic Mini: l’assicurazione per il piccolo Mavic

DJI Care Refresh Mavic Mini: l’assicurazione per il piccolo Mavic

DJI ha appena iniziato a commercializzare il suo nuovo gioiello, il drone pieghevole Mavic Mini, ed è già iniziata la spedizione di alcuni modelli per quei clienti che hanno effettuato il pre-ordine sullo shop ufficiale. L’azienda cinese propone come di consueto una importante polizza per gli appassionati di questo drone: il Mavic Mini potrà essere assicurato con un’apposita assicurazione chiamata DJI Care Refresh Mavic Mini

Come attivare la Dji Care refresh per il Mavic Mini?

E’ attivabile da qui, non preoccupatevi della lingua inglese, è normale perchè il sito ufficiale DJI Care è in inglese. Questa formula assicurativa si affianca alla tradizionale garanzia e copre i danni che possono verificarsi durante l’utilizzo del dispositivo, compresi quelli causati da errori di pilotaggio da parte del pilota.

Quando posso attivarla?

La DJI Care Refresh può essere attivata una sola volta e ha una durata massima di 12 mesi. Sono ammesse due sostituzioni ed in caso di danno irreversibile l’azienda provvede a dotare il cliente di un nuovo DJI Mavic o di un modello di pari valore. La polizza è disponibile anche per gli altri droni DJI dell’azienda cinese:

DJI Care Refresh e normale garanzia: cosa cambia?

Prima di approfondire le caratteristiche della DJI Care Refresh è opportuno capire sostanzialmente in cosa differisce rispetto alla normale garanzia. La garanzia standard offre un servizio di riparazione di quei pezzi che risultano difettosi o non funzionanti, mentre l’assicurazione garantisce un servizio di sostituzione di quei pezzi che si rivelano qualitativamente difettosi durante il funzionamento.

La normale garanzia per il drone DJI Mavic Mini resta valida anche senza la sottoscrizione della DJI Care Refresh, ma questa assicurazione è fortemente consigliata per garantire una vita sana e duratura al drone e ridurre i costi di manodopera per la manutenzione. Bisogna considerare infatti che il drone, indipendentemente dall’esperienza del pilota, è un dispositivo soggetto a cadute ed urti che potrebbero comprometterne il funzionamento, quindi assicurarlo è sicuramente una pratica consigliabile. Inoltre se i costi delle parti da riparare sono coperti dalla garanzia standard gli utenti hanno ancora l’opportunità di usufruire delle due possibilità di sostituzione entro 12 mesi. La DJI Care Refresh si può attivare una sola volta e non può essere rinnovata.

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Come funziona la DJI Care Refresh?

La DJI Care Refresh copre i danni:

  • al drone;
  • al giunto cardanico (gimbal);
  • all’obbiettivo

Le riparazioni vengono garantite anche se il danno è stato causato da un errore del pilota o se ci sono state interferenze del segnale che hanno causato la rottura del drone.

Per procedere alla riparazione del drone bisogna innanzitutto verificare l’entità dei danni e lo stato del dispositivo, dopodiché va contattato il supporto DJI tramite chat, telefono o e-mail. Il centro di assistenza, dopo aver analizzato il drone, fa una stima dei costi per la riparazione e a quel punto il cliente può scegliere se pagare la riparazione oppure sfruttare la possibilità di sostituire il drone. Dopo aver pagato 40 euro (se è la prima sostituzione) o 49 euro (se è la seconda sostituzione), al cliente viene spedito un Mavic Mini nuovo o pari al nuovo.

É opportuno sapere che l’assicurazione non fornisce alcuna copertura nei seguenti casi:

  • danni derivanti da modifiche effettuate dall’utente;
  • perdita senza ritrovamento del Mavic o dei suoi accessori;
  • furto o smarrimento del drone;
  • abrasioni o danni del telaio che non compromettono le prestazioni;
  • danni diretti o indiretti causati da forza maggiore;
  • danni causati da accessori e software di terze parti.

I due piani dell’assicurazione DJI Care Refresh

Se il drone dovesse risultare completamente danneggiato ci sono due piani assicurativi per la sostituzione: uno da 6 mesi ed uno da 12 mesi. La garanzia di 6 mesi assicura la sostituzione del drone entro i primi 5 mesi; se invece è richiesta la sostituzione nell’ultimo mese di contratto l’assicurazione copre fino ad un massimo dell’80% del valore del drone. L’assicurazione annuale garantisce la sostituzione del drone nei primi 10 mesi, mentre se bisogna sostituirlo negli ultimi 60 giorni di contratto la polizza copre fino ad un massimo del 60% del valore del drone.

DJI Care Refresh Mavic Mini: prezzi e modalità di attivazione

L’assicurazione deve essere attivata entro e non oltre le 48 ore dopo l’accensione e la messa in funzione del drone Mavic Mini per la prima volta. Al momento dell’acquisto della DJI Care Refresh viene inviato tramite email un codice di attivazione che deve essere inserito sul sito DJI.com nell’apposita area dedicata all’assicurazione. La polizza si può acquistare direttamente sullo shop ufficiale DJI ad un prezzo di 39 euro.

Dji care refresh Dji Spark: come attivarla

Dji care refresh Dji Spark: come attivarla

Grazie a Dji Care refresh Spark è possibile usufruire di una protezione completa ed efficace per tutti i prodotti Dji, che permette di far volare i propri droni in totale tranquillità. La polizza può essere attivata direttamente online presso lo store autorizzato del marchio: disponibile a un costo di circa 70 euro, risulta operativa subito dopo che il pagamento è stato effettuato.

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A che cosa serve

Questa assicurazione spark permette di beneficiare di due sostituzioni all’anno al prezzo di un piccolo supplemento: nel caso in cui il proprio drone dovesse cadere o si dovesse danneggiare in altro modo, si avrebbe il diritto di ottenerne un altro nuovo o comunque di vedersi recapitare un modello equivalente sul piano dell’affidabilità e dal punto di vista delle prestazioni. Il costo della prima sostituzione è pari a 49 euro, mentre per la seconda si spendono 69 euro. Il meccanismo di funzionamento di Care Refresh Spark è molto semplice: dopo che la si è acquistata, si riceve tramite posta elettronica il codice di attivazione, che va digitato sul sito ufficiale di Dji. A quel punto è necessario rendere attiva la polizza nelle 48 ore seguenti. L’assicurazione Spark non può essere rinnovata ed è valida per 12 mesi.

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Quanto costa la Dji Care refresh per lo Spark?

Il corso dell’assicurazione è di 69 euro. Un prezzo accettabile considerando i vantaggi che si possono avere

Come si attiva la polizza

Il solo accorgimento che è necessario rispettare in fase di attivazione di Dji Care refresh Spark riguarda l’obbligo di effettuare la procedura non da uno smartphone o da un tablet ma dal computer. Nel momento in cui sulla pagina Dji vengono inseriti i codici dedicati, è bene prestare attenzione a inserire il Paese corretto. In sostanza Care Refresh Spark è un servizio che va a integrare – e non a sostituire – la Garanzia Italia, che ha una durata di due anni. La certezza e la consapevolezza di poter volare con la massima tranquillità e di non doversi preoccupare di eventuali inconvenienti si coniuga con la comodità che caratterizza la procedura di attivazione, che può essere portata a termine in pochi clic. La copertura di 12 mesi vale anche per i droni con danni da acqua o dovuti a collisioni, e dà diritto a un massimo di due sostituzioni per le unità che subiscono danni nel corso del loro normale utilizzo.

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E’ possibile inserirla anche dopo aver già volato con il drone. Se ne avete bisogno scriveteci pure nei commenti e vi mandiamo la procedura perfetta per attivarla.

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Perché sceglierla

L’assicurazione Spark mette a disposizione una valida copertura rispetto ai diversi tipi di incidente che potrebbero vedere protagonista un drone. Le sostituzioni sono rapide e garantite a un costo decisamente contenuto. Per richiedere il replacement è sufficiente collegarsi con il sito ufficiale e fornire le informazioni richieste, tra cui il numero seriale del drone. Vale la pena di mettere in evidenza che questa copertura non va a prendere il posto della garanzia, che serve a coprire i difetti di fabbricazione che nulla hanno a che vedere con i danni che potrebbero essere causati dal pilota. 

I vantaggi offerti da Dji Care refresh Spark

La grande convenienza è senza dubbio il più importante dei punti di forza di questo prodotto, che consente di vivere esperienze di volo tranquille. Una copertura che non è adatta unicamente a chi è alle prime armi nel mondo dei droni, ma che merita di essere presa in considerazione anche da chi ha più esperienza, visto che gli incidenti possono capitare a chiunque, specialmente se sono causati dall’imperizia di altri utenti o da fenomeni naturali (come, per esempio, una raffica di vento che provoca uno scossone o un acquazzone improvviso). 

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Come funziona un drone?

Come funziona un drone?

In molti si pongono questa domanda, e per trovare una risposta è necessario partire dagli elicotteri. Questi ultimi sono velivoli in grado di volare per effetto dell’avvitamento nell’aria di un’elica. In un elicottero, nella maggior parte dei casi l’elica è quadripala. Ebbene, un drone può essere considerato un particolare tipo di elicottero, o – per essere più precisi un quadricottero: ecco che torniamo alla domanda iniziale. Come funziona un drone quadricottero?

Tutto dipende da quattro eliche, che di solito sono bipala ma a volte possono essere anche quadripala o tripala. Sono proprio le eliche che fanno sì che questi dispositivi si possano alzare da terra e spostare nel cielo.

Come funziona un drone quadricottero

Tutte le eliche entrano in azione per mezzo di un motore; quest’ultimo, a sua volta, funziona attraverso un microprocessore, che lo controlla e influenza la sua velocità di rotazione. Ma non è tutto, perché i droni non potrebbero volare e librarsi nell’aria se non ci fossero i sensori MAMS: si tratta del barometro, dell’accelerometro e del giroscopio, che inviano in continuazione segnali alla centralina. In virtù delle misurazioni continue che la centralina effettua, la velocità di ciascun motore può essere regolata in modo che il velivolo raggiunga la stabilità necessaria. Il drone è formato da un telaio portante in grado di supportare la meccanica e i circuiti elettronici.

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Esso costituisce la struttura principale del mezzo, e può essere realizzato a seconda dei modelli in carbonio, in alluminio, in plastica o perfino in legno; la composizione influisce sulle prestazioni di durata, sul peso e sulla resistenza. Le quattro eliche sono simmetriche al baricentro di moto rotatorio.

L’azione delle eliche

Nel momento in cui le eliche di un drone sono azionate alla medesima velocità di rotazione, il dispositivo resta in hovering: vuol dire, in sostanza, che conserva un assetto stabile e rimane immobile mentre resta in aria.

I motori aumentano il numero di giri quando si aziona l’acceleratore, cioè il throttle: in pratica, è come se si alzasse la leva del gas. Con l’aumentare dei giri, il drone si solleva; ovviamente per farlo ritornare verso terra basta eseguire l’azione opposta. Le eliche non ruotano tutte nella stessa direzione: due vanno in senso orario e due vanno in senso antiorario. Ora è facile intuire come funziona un drone quadricottero: esso riesce a restare stabile proprio per effetto della rotazione contrapposta, così da non rischiare di girare su sé stesso come accadrebbe per colpa della forza inerziale dovuta al movimento delle eliche se queste ruotassero tutte nello stesso verso.

Come fa un drone ad andare avanti e indietro?

Per far andare avanti un drone, l’utente deve solo muovere la leva di direzione che ha a disposizione sul radiocomando. Ma che cosa succede per effetto di questa azione? Una volta che il segnale è stato trasmesso alla centralina, quest’ultima aumenta la velocità dei due motori dietro e abbassa la velocità dei due motori davanti. Ciò fa sì che il drone cominci ad andare avanti inclinandosi. Nel caso in cui la leva di direzione venga spostata all’indietro, ovviamente, l’effetto è opposto. Lo stesso vale per gli spostamenti verso destra e verso sinistra: in questo caso non aumenta la velocità dei motori anteriori o di quelli posteriori, ma quella dei motori di uno dei due lati, a seconda della direzione assegnata.

Che cosa succede quando un drone ruota su sé stesso

La cosiddetta imbardata è il fenomeno che si verifica quando il drone comincia a roteare su sé stesso. Ciò avviene se vengono aumentati i giri dei due motori che vanno in senso antiorario e si riducono quelli dei due motori che vanno in senso orario. 

Dji care refresh Assicurazione Mavic Pro 2: come funziona?

Dji care refresh Assicurazione Mavic Pro 2: come funziona?

Ti sei da poco portato a casa il bellissimo drone Mavic 2 Pro (leggi la nostra recensione Mavic 2 Pro) e sei seriamente intenzionato a tutelarlo al meglio da eventuali danni che possono verificarsi accidentalmente? La garanzia DJI Care Refresh è una delle migliori possibilità che l’azienda cinese ti mette a disposizione.

DJI Care Refresh per Mavic Pro 2: cos’è?

In estrema sintesi, trattasi grosso modo di una sorta di polizza Kasko o assicurazione che, a fronte di un investimento aggiuntivo, ti consente di salvaguardare al meglio il tuo Mavic Pro 2 durante il primo anno di vita.

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Attivazione della DJI Care Refresh per Mavic Pro 2: due modalità

Sostanzialmente, DJI ti permette di attivare l’assicurazione DJI Care Refresh entro le 48 ore che seguono alla prima attivazione del Mavic Pro 2. Come già detto, la durata della polizza è pari ad 1 anno e, in quanto proprietario del drone, non ti è possibile prolungarla per gli anni successivi.

Come si acquista la assicurazione Dji Care?

Due sono le modalità di acquisto della garanzia. La prima è direttamente presso il rivenditore, dove hai acquistato il quadricottero. La seconda, invece, è tutta online, visto che devi solo collegarti al sito internet dell’azienda cinese. Denominatore comune di entrambe le modalità sarà quella di indicare il numero seriale del drone Mavic Pro 2. Dove lo trovi? Sulla confezione, ma anche sull’etichetta presente sull’aeromobile a pilotaggio remoto.

Un’email automatica, inviata all’indirizzo di posta elettronica indicato in fase di acquisto, certificherà l’avvenuta attivazione della DJI Care Refresh.

Quali sono i vantaggi della DJI Care Refresh per Mavic Pro 2?

Sottoscrivere l’assicurazione in oggetto per il tuo quadricottero comporta innumerevoli vantaggi. Quello base è che puoi contare su una maggiore tranquillità durante il volo.
Ma i suoi punti di forza non si esauriscono qui, dato che con DJI Care Refresh per Mavic Pro 2 hai diritto a due sostituzioni del drone, sempre nel corso dell’anno di garanzia: la prima presenta un costo pari a 119 euro, mentre per la seconda occorrono 139 euro.

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La procedura di attivazione dell’assicurazione Dji Care refresh

E’ fondamentale per utilizzare e sfruttare la copertura, recuperare il quadricottero danneggiato e il conseguente invio all’azienda o in alternativa al rivenditore. In questo secondo caso, toccherà a lui occuparsi in prima persona della pratica.
Di norma, il decorso delle operazioni è il seguente: il drone danneggiato viene spedito al centro di smistamento dell’azienda cinese che nel Vecchio Continente ha due sedi: una in Olanda, l’altra in Germania. Una volta che il drone verrà visionato dall’assistenza tecnica di DJI, verranno classificati i danni effettivi e verrà messo nero su bianco il preventivo.

Una volta che ti verrà comunicato, avrai la possibilità di decidere se procedere alla riparazione, pagando il contributo dovuto, o alternativamente di farlo sostituire, pagando 119 o 139 euro, a seconda se si tratti della prima o della seconda riparazione. A quanto ammonta la durata delle operazioni? In linea di massima, occorrono tra i 5 e i 10 giorni lavorativi per concludere la pratica di sostituzione.

L’opzione Express velocizza le operazioni: scopri come

Nella garanzia, è presente un’opzione gratuita, denominata Express, il cui tratto distintivo ruota tutto attorno alla possibilità di consentirti di ottenere in tempi ridotto il drone sostitutivo. Naturalmente, pagando sempre l’importo ulteriore. Nel momento in cui la filiale europea di DJI riceverà il Mavic Pro 2 danneggiato, ti verrà spedito lo stesso modello nuovo o una versione ricondizionata, naturalmente equivalente a quella nuova. Il vantaggio? Non c’è l’attesa dovuta alla valutazione dei danni tecnici effettuata dal personale di DJI e risparmi tempo nelle operazioni di consegna.

Si puo’ attivare anche dopo le 48h

E’ possibile poter usufruire dei benefici della DJI Care Refresh per il tuo Mavic Pro 2, una volta trascorse le 48 ore dalla prima attivazione del drone?
Diciamolo subito chiaro e tondo: assolutamente sì. Partendo dall’assunto di fondo che può capitare di aver dimenticato di attivare la garanzia o di essere titubante in fase iniziale e di averci ripensato a distanza di un tot di tempo.

Visto che la cosa è piuttosto frequente tra i neoproprietari del drone, il colosso cinese ha concesso la seguente possibilità. Va detto, però, che le operazioni sono piuttosto lente e non immediate come nel caso della prima attivazione.

Come attivare la Dji Care dopo le 48 ore?

  1. E’ necessario contattare l’assistenza tecnica di DJI, direttamente sul suo sito internet ufficiale. Qui occorre interagire con l’operatore di customer satisfaction. Sarà lui a segnalarti scrupolosamente ogni singolo passaggio della procedura volta ad assicurare il tuo drone.
    La logica di fondo di quest’operazione è che l’addetto di turno del reparto dell’assistenza tecnica di DJI deve verificare il corretto funzionamento del tuo Mavic Pro 2 e che tutto sia in regola.
  2. Attivare una garanzia su un drone danneggiato non converrebbe all’azienda cinese. Ergo, ti toccherà realizzare un filmato del drone, seguendo in maniera dettagliata tutte le istruzioni che ti verranno fornite dall’assistenza tecnica di DJI.
  3. In seguito, dovrai procedere all’upload del video su Youtube, affinché il personale dell’azienda possa visionarlo.

Se tutto fila liscio come l’olio e il funzionamento dell’aeromobile non presenta alcun intoppi, ti verrà dato il placet all’attivazione della garanzia. Versando i 119 euro, avrai portato a termine con successo la procedura.

Opinioni Dji CAre refresh Mavic 2 Pro

Va sottolineato infine che la DJI Care Refresh per Mavic Pro 2 differisce dall’altra polizza, nota come DJI Care, perché copre appieno anche eventuali danneggiamenti subiti dal drone a seguito del contatto diretto con l’acqua.

Ecco spiegato il motivo, per cui la polizza oggetto di questo articolo presenta un costo inferiore alla versione base. Ecco perché per pochi euro in più, in linea di massima, ti conviene sempre optare per la versione completa della polizza. Sei di fatto pià sicuro, non trovi anche tu?

Clicca qui invece se hai bisogno invece della DJI care per Mavic 2 Zoom.

Dji Care refresh Mavic Zoom 2: come assicurare il tuo drone da danni accidentali

Dji Care refresh Mavic Zoom 2: come assicurare il tuo drone da danni accidentali

Dopo aver letto la nostra fantastica recensione del Mavic 2 Zoom scommetto che hai appena acquistato il Mavic Zoom 2, drone di cui tutti parlano, ed intendi salvaguardarlo da possibili problemi accidentali? DJI, produttore cinese, ti propone oltre alla garanzia di due anni, una aggiuntiva a pagamento da tenere seriamente in considerazione per dormire sonni tranquilli quando utilizzi l’aeromobile con pilotaggio in remoto: DJI Care Refresh.

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Non confondere la Dji Care refresh dalla normale garanzia di legge

Mavic Zoom 2 ha dalla sua la tradizionale garanzia di legge, valevole sia a livello nazionale che continentale, con cui gli eventuali difetti registratisi in fase di utilizzo ed i possibili scostamenti tra quanto dichiarato dal produttore e ciò che si riscontra durante il funzionamento vengono coperti. Vi sono però danni accidentali che possono verificarsi per l’errore del pilota o per il contatto con l’acqua che la normale garanzia non copre. Per questo motivo, il Mavic Zoom 2 può essere salvaguardato, sottoscrivendo la polizza DJI Care Refresh.

In questa pagina spesso è possibile attivarla con piccoli sconti.

DJI Care Refresh per Mavic 2 Zoom: cos’è?

Siamo dinanzi alla più classica delle polizze Kasko volte a tutelare in maniera ottimale il tuo Mavic Zoom 2 nel corso dei primi 365 giorni di utilizzo. Naturalmente, per sottoscriverla è necessario effettuare un ulteriore investimento. Il vantaggio sostanziale è che vale la pena accollarsi questa spesa, spendendo qualcosina in più per restare più tranquilli.

Due sono le modalità per attivare la DJI Care Refresh entro le prime 48 ore dall’attivazione del Mavic Zoom 2. Ricordate entro le 48 h anche se è possibile anche attivarla dopo aver dimostrato a DJI che il drone funziona e dopo avergli mandato un bel video secondo le disposizioni di DJI.

Come attivare la Dji Care refresh per Mavic 2 Zoom?

La prima modalità per attivarlo è online ed è basata sulla compilazione del form presente sul sito web di DJI, mentre la seconda è off-line e verte sulla sottoscrizione dell’omonimo documento cartaceo, presso il rivenditore dove è stato acquistato il quadricottero. Entrambe durano un anno e non è possibile procedere all’estensione della garanzia kasko per un ulteriore arco di tempo. In entrambe le circostanze, dovrai specificare qual è il numero seriale del Mavic Zoom, situato sia sull’etichetta attaccata sul drone che sulla confezione. Fatta questa operazione, dovrai indicare la tua casella di posta elettronica. Sarà qui che riceverai l’e-mail che attesterà la sottoscrizione della DJI Care Refresh.

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Perché per il tuo Mavic Zoom 2 vale la pena optare per l’estensione di garanzia DJI Care Refresh?

Beneficiare di quella che sostanzialmente è una polizza, conferisce numerosi vantaggi quando piloti il tuo drone, perché gli ostacoli e le minacce in grado di arrecare danneggiamenti, più o meno gravi, sono purtroppo sempre in agguato.

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Quindi, perché rischiare? La garanzia in oggetto, inoltre, ti consente di sostituire nel primo anno il Mavic 2 Zoom per ben due volte: la prima volta, l’importo da versare sarà pari a 119 euro. La seconda sostituzione presenterà un costo maggiorato di 20 euro, vale a dire 139 euro. Ricordate però che non copre purtroppo lo smarrimento.

Qual è la prassi per poter beneficiare della sostituzione del velivolo danneggiato?

Per prima cosa devi recuperarlo. Poi devi impacchettarlo e consegnarlo al rivenditore dove lo hai acquistato o spedirlo direttamente in azienda. Due sono le sedi europee di DJI: la prima è in Germania e la seconda è in Olanda. Tocca all’assistenza tecnica del colosso cinese fare tutte le valutazioni del caso, circa la reale entità dei danni. Dopodiché ti verrà comunicato il preventivo.

Tu, in quanto proprietario del Mavic Mavic 2 Zoom, potrai optare per ripararlo o per sostituirlo. Nel primo caso, dovrai pagare quanto comunicatoti. Nel secondo caso, l’importo da versare corrisponderà o a 119 euro o a 130 euro, in base al trovarti dinanzi alla prima o alla seconda sostituzione. Le operazioni durano un lasso di tempo compreso tra i 5 e i 10 giorni lavorativi.

Abbatti le tempistiche sfruttando l’opzione Express della Dji Care refresh

Se per te i tempi di attesa indicati sono lunghi, DJI ti offre la possibilità di sfruttare l’opzione Express. E’ inclusa nella polizza e non prevede ulteriori costi. Puoi ottenere in tempi rapidissimi il drone sostitutivo, pagando la cifra dovuta. A seguito della ricezione del velivolo danneggiato, il personale dell’assistenza tecnica dell’azienda cinese provvederà a spedirtene uno nuovo o ricondizionato direttamente all’indirizzo indicato in fase d’acquisto. Tempi d’attesa contenuti al massimo, quindi. Non perdi il tempo dovuto alla valutazione dell’entità effettiva dei danni.

Potrai cambiare il Mavic 2 Zoom solo con un nuovo Mavic 2 Zoom

Occorre considerare però che la DJI Care Refresh non ti permette la trasformazione di un Mavic 2 Pro in Mavic 2 Zoom e viceversa. Lo stesso dicasi per il cambio del gimbal. Non è ammesso. In questa circostanza, il cambio è ammesso solo se si spedisce il quadricottero al centro tecnico di assistenza.

La Dji Care è attivabile dopo le prime 48h?

Se hai dimenticato di sottoscrivere la garanzia per il tuo Mavic Zoom 2 entro le prime 48 ore di attivazione, puoi riparare in seguito?

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La risposta è affermativa. DJI te lo consente, conscia del fatto che molti utenti inizialmente mirano a risparmiare, ma poi ci ripensano e capiscono che non è il caso di rischiare. Tutto ciò che devi fare è contattare l’assistenza tecnica dell’azienda e indicare il tuo reale scopo della telefonata. Il personale di DJI ti guiderà passo dopo passo sul da farsi.

In sostanza, dovrai registrare un filmato del tuo drone in volo, attenendoti in maniera certosina a quanto indicato. Dopodiché dovrai pubblicare il tuo video sul tuo canale Youtube, indicando al personale di assistenza il link. I professionisti del settore si incaricheranno di visionarlo e se tutto è andato per il verso giusto, ti verrà concessa l’estensione di garanzia. Naturalmente, alle cifre già indicate precedentemente.

Opinioni Dji Care refresh: conviene?

DJI Care Refresh è in definitiva la migliore soluzione per assicurare il Mavic Zoom 2 che hai appena acquistato. Molto meglio della versione base DJI Care. Il motivo? La versione completa per 20 euro in più ti consente di coprire anche i danni dovuti all’acqua. Ergo, perché non approfittarne?