Non c’è il minimo dubbio sul fatto che il mercato dei droni si accinga ad andare incontro ad un importante cambiamento. DJI, tra i principali leader di mercato da quando ha messo in commercio Mavic Pro 2 si accinge ancor di più a rivoluzionarlo. Obiettivo di questo articolo è quello di presentare una bellissima e completa recensione sul Mavic Pro 2. Vedi anche la nostra recensione Mavic 2 Zoom.
Quali sono le caratteristiche tecniche di Mavic 2 Pro?
La qualità prima di tutto, Mavic 2 Pro è stato ideato dal colosso cinese appositamente per chi si aspetta il massimo livello di qualità dalle riprese aeree, dagli scatti fotografici, dai video e dalle prestazioni.
Sono lontani i tempi in cui i cinesi copiavano e basta. Alla DJI la parola d’ordine e’ innovazione e il Mavic 2 Pro sicuramente e’ figlio di questo pensiero.
Recensione Mavic pro 2: comparto video e foto impressionante.
Il comparto video/fotografico è a dir poco eccellente. Sotto questo aspetto, gran parte del merito va attribuito alla sezione camera targata Hasselblad, dotata di sensore da 1 pollice e da un’ottica f/2.8-11: la ripresa dei filmati in 4K HDR a 10 bit e la possibilità di effettuare strepitosi scatti fotografici da 20 megapixel assicurano al suddetto modello un importante vantaggio competitivo.
Uno dei difetti che aveva il primo Mavic era sicuramente quello di avere il sensore piccolo e per questo ad esempio i professionisti avevano difficolta’ ad esempio nel fare delle riprese di matrimonio con drone serali.
Con il Mavic 2 Pro questo difetto e’ stato corretto ed e’ possibile fare anche delle ottime immagini serali.
Il sensore e’ uno dei punti di forza del Mavic Pro 2
Altro punto a favore di Mavic 2 Pro risiede nell’innovativo sensore che riesce a catturare una profondità di colore 4 volte maggiore in rapporto alla prima versione di Mavic Pro.
Se tutto ciò è possibile, ciò lo si deve in larga parte all’HNCS.
Cos’è l’Hasselblad Natural Color Solution?
E’ una tecnologia messa a punto dal produttore in prima persona, che non ha al momento eguali sul mercato.
Questo sistema offre i migliori colori naturali possibili.
L’HNCS offre transizioni tonali più uniformi e una qualità di immagine simile a una pellicola, grazie alla sua profondità di colore di 16 bit, rispetto alla maggior parte dei sensori DSLR più piccoli.
Per ciò che concerne le modalità di riprese video a 4K, sono ben due le modalità di ripresa.
Da un lato, il Full FOV 77° che ricorda molto da vicino quello della prima generazione da 78,8°; dall’altro, l’HQ FOV, un ingrandimento tutto sommato equivalente, a quasi 1,8x senza che si registri una perdita sostanziale nella qualità del video a 4K.
Il motivo? L’immagine RAW, in grado di captare il sensore da 5,5K, va incontro ad un downscale a 4K.
Un drone davvero sicuro questo Mavic 2 Pro
Uno dei difetti del vecchio Mavic era la mancanza di altri sensori oltre a quello frontale. In sostanza il dronista o pilota di drone incorreva in possibili incidenti in quanto il drone non segnalava ostacoli dietro e ai lati.
Ora invece vi sono ben 10 sensori avanzati che oltre ad avvertire il pilota consentono in tempo reale il tracciamento e la ricostruzione 3D dell’intero contesto ambientale.
Il risultato finale è che evitare tutti i possibili ostacoli che si possono incontrare durante il tragitto, diventa un dato di fatto.
Altra caratteristica che ci ha stupito nella recensione e’ l’ActiveTrack 2.0
L’innovativo ActiveTrack 2.0 si serve di algoritmi specifici con l’intento di anticipare gli spostamenti dell’utente e di seguirlo sino a 72 chilometri orari (è questa la velocità massima che il produttore cinese ha dichiarato).
Fino a poco tempo fa l’activetrack era abbastanza preciso ma alcune volte attivandolo perdeva il soggetto se ad esempio era una auto in corsa.
Ora il drone invece con questo sistema rivisto è molto più performante ed anticipa i possibili movimenti del soggetto.
Trasmissione live a 1080p per fare dirette Social da urlo
Eccellente poi l’innovativo sistema di trasmissione OcuSync 2.0, in grado di sfruttare appieno frequenze contraddistinte da maggiore stabilità e da minori interferenze.
Il tutto nell’ottica di una trasmissione live 1080p, la cui copertura garantita raggiunge la distanza di 5 chilometri in CE (1 in più rispetto alla prima generazione).
Poi, il diretto interessato ha la possibilità di editare la trasmissione live o di servirsene come cache, facendo ricorso diretto all’applicazione Dji. La memoria interna integrata è di 8 gigabyte.
Come su Mavic Air, DJI ha introdotto una memoria interna utile in quei casi che per qualche motivo dimenticate la vostra sd a casa.
I comandi del mavic pro 2
Il drone può contare su controlli estremamente precisi e immediati.
Al millimetro, per intenderci. Zero rischi per il pilota di incappare in errori, visto che il velivolo a fronte di un ostacolo frontale si bloccherà all’istante. Lo stesso dicasi per i limiti di distanza stabiliti e per quelli d’altezza.
Ma non è tutto, per chi non lo sapesse così come ormai in tutti i droni DJI, nel momento in cui il Mavic 2 Pro esaurisce quasi del tutto la sua batteria, riesce a tornare al punto di partenza.
Perciò, perderlo non è possibile. Chi lo reputa opportuno, può comunque far tornare il quadricottero al punto di decollo premendo il classico tasto sul radiocomando “return to home”.
Struttura e caratteristiche del DJI Mavic 2 Pro
Il Mavic 2 Pro si contraddistingue per un peso abbastanza leggero, pari a 907 grammi, fondamentale per volare con una facilità pressoché disarmante, per rotori particolarmente silenziosi e per un’autonomia di batteria massima pari a 31 minuti (dato riportato dalla casa madre).
Il gimbal e’ stato perfezionato e rivisto
Il sistema gimbal (gimbal camera) dispone di tre assi e garantisce assoluta stabilità nelle riprese, e’ stato rivisto e perfezionato rispetto il primo Mavic.
L’innovativo sistema di luci di assistenza rende poi l’atterraggio del drone molto più semplice, anche nel caso in cui le condizioni climatiche peggiorassero.
Qual è il prezzo di listino di Mavic Pro 2?
Il drone di DJI, orientato alla qualità delle riprese aeree, può essere acquistato al prezzo di 1.449 euro.
Chi volesse, potrà acquistare anche il Kit FLY More al prezzo di 319 euro, invece che di 484, il quale include rotori supplementari, due batterie portatili, caricabatterie e svariati accessori.
Rispetto alla prima versione del drone, DJI ha migliorato drasticamente i sensori anticollisione e la camera per video. Se nella prima versione i sensori anticollisione erano soltanto frontali, nel drone di seconda generazione sono a 360 gradi.
Per ciò che concerne le riprese video, i passi in avanti sono stati significativi. La qualità delle riprese aeree notturne è a dir poco sensazionale, tanto è vero che qualche coppia se n’è già servita per fare le riprese del proprio matrimonio, come dimostrano i numerosi filmati presenti su Youtube.
Il merito è tutto del sensore che permette meno rumore con ISO alti che possono salire di più.
Ma non è tutto.
Rumore molto piu’ basso rispetto il primo Mavic
Le eliche a basso rumore, sovrapposte nelle punte, sono a basso rumore. Anche l’autonomia di batteria da 3.850 mAh è superiore, nonostante dimensioni maggiorate.
Ad uso normale, 5 minuti in più (25 contro 20, anche se questa versione in condizioni ottimali è in grado di volare per 31 minuti).
Entrando poi nei tecnicismi, si notano ulteriori differenze.
Lo switch collocato a destra è a tre posizione e consente una selezione rapida delle modalità T, P ed S. Svitare gli stick, di dimensioni più contenute, con questa versione è possibile. Prima no.
Le cosiddette chele, deputare ad ospitare lo smartphone, nel Mavic 2 Pro hanno un sensore luce in grado di regolare la luminosità dello schermo nel momento in cui questa è impostata in automatico.
Così, il display riesce ad impostare la massima luminosità, una volta che verrà rilevata la luce solare.
Per ciò che concerne il radiocomando, il link radio di controllo funziona a banda doppia: 2,4 GHz/5,8 GHz. Risultato? A fronte di forte interferenze, lo switch è automatico.
Conclusioni della nostra recensione del DJI Mavic 2 Pro
Il prodotto piu’ venduto della DJI è facilmente trasportabile dappertutto, nel momento in cui si chiudono le braccia con le apposite eliche (diagonale di 35,4 centimetri contro i 33,5 della prima versione).
In poco tempo, padroneggiare i principali parametri visualizzabili sullo schermo non costituirà un problema. Lo stesso, invece, non si può dire per ciò che concerne i menù, i sottomenù e le informazioni disponibili sullo schermo.
Di opzioni, infatti, ce ne sono una caterva, molte delle quali altamente tecniche. In aggiunta a tutto questo, il telecomando mette a disposizione dell’utente tutta una serie di informazioni aggiuntive che hanno per protagoniste l’intensità del segnale, la distanza e la batteria.
Quindi, in definitiva, occorreranno vari voli (così come per il primo Mavic) per essere in grado di capire a fondo gli innumerevoli parametri disponibili.
Mavic 2 Zoom insieme a Mavic 2 Pro costituisce l’ultima line-up di droni prodotti da DJI, rinomata azienda di Shenzhen nel campo della produzione di aeromobili a pilotaggio remoto o droni, contraddistinti dall’assenza di pilota a bordo. A seguito del ritardo iniziale nella produzione, il colosso di Shenzhen ha messo sul mercato due modelli davvero all’avanguardia e con questa recensione del DJI Mavic 2 Zoom vogliamo mettere in evidenza quali saranno le principali caratteristiche tecniche.
Aumento dei sensori e aumento della sicurezza
DJI, il produttore cinese, sottolinea come Mavic 2 Zoom, proprio come la versione Pro (leggi la recensione Mavic 2 Pro), è il drone più sicuro mai messo in commercio prima d’ora. Il merito spetta tutto a 10 sensori innovativi che garantiscono in real time un tracciamento perfetto.
Al tempo stesso, questi ultimi sono in grado di ricostruire l’ambiente circostante in versione tridimensionale. Il vantaggio si manifesta nell’opportunità di poter evitare tutti quegli ostacoli che possono venir fuori nel corso del tragitto.
Uno dei difetti che aveva il primo Mavic era appunto quello della mancanza di sensori nelle zone laterali e nella parte posteriore. Dji è corsa ai ripari e sui due nuovi modelli questo problema è assente ed il MAVIC 2 vi avvisa per qualsiasi tipo di collisione.
DJI ha fatto uscire questi 2 fantastici droni e a nostro parere la differenza si gioca proprio tra sensore ed obiettivo. Vediamo perchè…
Il sensore e l’obiettivo
Ciò che rende speciale l’utilizzo di Mavic 2 Zoom è di sicuro il sensore di ultima generazione da 1/2.3’’, dimensioni analoghe a quelle della prima generazione di Mavic Pro, la risoluzione a 12 megapixel e l’ottica zoom 2X e la focale estendibile da 24 a 48 millimetri equivalenti sul formato super 35.
E una delle differenze rispetto il Mavic Pro 2 è proprio questa ottica 2x.
Il Dolly zoom
Il sensore è si più piccolo rispetto a quello del Mavic PRO 2 ma Feedback decisamente positivo anche per il Dolly Zoom.
La focale con zoom è davvero una delle grandi novità che permetterà anche di avvicinarsi di meno a soggetti che richiedono attenzione. Sarà possibile fare riprese anche da più lontano mantenendo la qualità.
Perfettamente in grado di assicurare effetti di prospettiva a dir poco sensazionali. La zoomata, infatti, è possibile anche nel momento in cui il quadricottero è distante dall’utente.
Le riprese video in Full HD con lo zoom lossless 4x così come quelle in 4K sono a dir poco strepitose.
Giudizio ancora più lusinghiero per ciò che concerne gli scatti fotografici, in particolare per quella funzione denominata Super Resolution, la cui mission di fondo consiste nell’assicurare al proprietario splendide immagini dall’alto grazie ad un’ottica a dir poco eccellente.
Quest’ultima riesce a costruire stupefacenti immagini a 48 megapixel mediante stitching.
Ad essere precisi, trattasi di scatti che, nel momento in cui risultano uniti, danno origine a fotografie da 48 MP, per un unico dettaglio.
Caratteristiche video e gimbal
Anche nella versione Mavic 2 Zoom vi è il codec H.265 con bitrate sino a 100 Mbps. La ripresa dall’alto è più dettagliata e i colori risultano particolarmente brillanti.
La gamma dinamica, però, assicura 13 stop e non 14 come invece avviene nella versione Pro.
Splendido il nuovo sistema gimbal che assicura stabilità nelle riprese, grazie ai tre assi che lo costituiscono e a una nuova tecnologia di stabilizzazione.
Più resistente alle condizioni ambientali avverse
A fronte di condizioni climatiche o ambientali particolarmente ostiche, il nuovo sistema di luci di assistenza rende più comodo l’atterraggio.
Inoltre secondo ciò che dice DJI e secondo alcuni test effettuati da diversi youtubers, il Mavic 2 Zoom è molto più resistente all’acqua rispetto il Mavic 1.
I motori sono più silenziosi, efficienti e con maggiore autonomia
Capitolo a parte tutto dedicato ai motori. Potenza e silenziosità sono i due sostantivi che meglio descrivono le feature tecniche del cuore pulsante di questo drone.
Se non risulta particolarmente rumoroso, è tutto merito delle pale di ultima generazione, in grado di diminuire il classico ronzio (diciamolo pure, a volte assai fastidioso).
Ciò va tutto appannaggio dell’autonomia del dispositivo che tocca i 31 minuti di volo. Anche la velocità ne beneficia in larga misura, dato che raggiunge i 72 chilometri all’ora.
Peso del Dji Mavic 2 Zoom
Infine, per ciò che riguarda le caratteristiche tecniche, Mavic 2 Zoom si conferma un drone leggero come una piuma: appena 905 grammi di peso. Prezzo Mavic 2 Zoom
Il drone è disponibile sul mercato al prezzo di 1.249 euro.
Come nel caso della versione Pro, anche in quella 2 Zoom è disponibile alla cifra di 319 euro (vi sarà in fase iniziale una promo, dato che il prezzo pieno ammonterebbe a 484 euro) il kit Fly, composto a sua volta da due batterie da viaggio, la borsa per un trasporto agevole ed i rotori aggiuntivi, insieme a tutta una serie di pratici accessori.
Tirando le somme, che differenza c’è tra DJI Mavic 2 Pro e Mavic 2 Zoom? Se il primo è prevalentemente orientato alla qualità delle riprese anche notturne, il secondo si fa preferire per una maggiore versatilità.
Non mancano però le analogie, visto che DJI ha dato luogo a tutta una serie di costosissimi investimenti, volti ad apportare sostanziali miglioramenti sia all’aerodinamicità che alla forma della scocca.
E questi sforzi hanno pagato, dato che rispetto alla prima generazione di quadricotteri, si è assistito ad un miglioramento delle performance di 19 punti percentuali.
Altro aspetto in comune tra le due versioni appena lanciate sul mercato da DJI è l’archiviazione di 8 GB e lo slot di memoria ulteriore, deputato alle schede micro SD.
In ogni caso, anche se ci si dimentica la micro SD (e può succedere), è possibile scattare foto senza il minimo intoppo.
Mavic 2 Pro si rivolge agli utenti di fascia alta, con una tecnologia di fotografia aerea più matura e requisiti di qualità delle immagini più elevati.
Mavic 2 Zoom è per gli utenti di fascia media che desiderano scattare video innovativi, mantenendo la qualità.
Modalità Hyperlapse Mavic 2 Zoom
Inoltre, in questa recensione del Mavic 2 Zoom risulta fondamentale citare la modalità HyperLapse che tramite l’integrazione del GPS e dei sensori all’avanguardia dà luogo a filmati aerei di pregevole fattura con transizioni temporali più uniche che rare.
Sarà possibile infatti fare degli Hyperlapse in volo cosa che fino a poco tempo fa era possibile fare solo con una digital camera.
Differenza del Mavic 2 Zoom e Mavic Pro I?
Rispetto alla prima generazione di Mavic Pro, entrambi i modelli assicurano funzionalità maggiormente innovative, un’autonomia nettamente superiore, filmati dall’alto di qualità eccellente e soprattutto una potenza senza paragoni.
Ma non è tutto, visto che il Mavic 2 Zoom proprio come DJI Mavic 2 Pro va incontro a sostanziali progressi anche per quanto riguarda il controllo remoto: ciò dipende esclusivamente dal Live View e dall’OcuSync 2.0, tecnologia esclusiva che assicura una preview di registrazione in Full HD.
Le frequenze sono stabili e non vi sono interferenze per le trasmissioni live 1080p, dove la copertura è sino a 8 chilometri. Inoltre, il proprietario del quadricottero ha la possibilità di selezionare una trasmissione a 5 GHz o a 2,4 GHz, rendendo strepitosa l’esperienza di utilizzo.
Non c’è che dire. DJI, il colosso cinese leader nella produzione di droni, si accinge a mettere sul mercato due modelli che di sicuro faranno parlare (e bene) di sé!
Mavic Mini Pro 3 rappresenta l’evoluzione più recente della serie di modelli di droni di peso inferiore ai 250 grammi del marchio DJI. Il primo, datato 2019, è stato il Mavic Mini, seguito a breve distanza dal Mini 2. Per quanto a una vista distratta il nuovo drone potrebbe apparire poco innovativo, in realtà i miglioramenti sono numerosi, soprattutto in termini di funzionalità offerte. Dal sensore più grande, dotato di un obiettivo veloce, alla capacità di evitare gli ostacoli in tre direzioni, non sono poche le sue caratteristiche a meritare un approfondimento.
Peso, dimensioni e sensori
Nonostante il peso molto contenuto, il telaio adottato è di maggiori dimensioni di quello presente nell’immediato predecessore. Le misure di 145x90x62mm evidenziano come il drone sia più largo e lungo. Più lunghe sono anche le eliche. Il peso ridotto è evidentemente frutto dell’impiego di materiali più leggeri. Dal punto di vista estetico, a farsi notare è l’aggiunta di sensori a 3 vie destinati a consentire evitamento ostacoli. Sono posizionati non solo nella parte superiore e in quella inferiore, ma anche nella parte posteriore. Non sono presenti, invece, sensori ai lati.
Fotocamera del Mini Pro 3
Uno dei punti di forza di Mavic Mini Pro 3 è sicuramente la fotocamera, contraddistinta da un sensore CMOS da 48 MP, 1/1,3″, capace di supportare filmati HDR e di acquisire immagini sia da 12 che da 48 MP. La scelta dell’obiettivo è ricaduta su un modello ad apertura fissa f1.7. Camera DJI Mavic Mini Pro 3 e sensore si trovano innestati su un gimbal a 3 assi meccanico. Quest’ultimo può ruotare fino ad assumere un orientamento verticale, replicando quanto proposto sul Mavic Pro originario. Risponde perfettamente alle esigenze di chi è abituato a pubblicare immagini e filmati sui social media senza essere disposto a rinunciare alla qualità. Ampia è la scelta per quanto concerne le modalità di scatto. In questo ambito è possibile selezionare, tra gli altri:
foto singola
48 MP
panorami (da 3 o 5 immagini)
burst
scatti a tempo
Il produttore non ha ritenuto necessario riproporre la modalità SmartPhoto, apparsa sul Mavic Air 2.
La risoluzione dei video
Passando a valutare i video, il drone costituisce il primo modello al di sotto dei 250 grammi a permettere registrazioni 4K/60p a 50 Mbps caratterizzate da codec H.264 o H.265. Chi lo desidera avrà l’occasione di registrare 4K/30p in HDR. Non manca la disponibilità dello “slow motion” 1080p a 240p. Nel corso della registrazione di filmati a 1080p, grazie all’apertura fissa F1.7 è possibile ingrandire digitalmente i soggetti ripresi fino a 4X. La memoria interna è di 1,3GB. Chi necessita di maggiore spazio è libero di inserire una MicroSD. La tecnologia di trasmissione O3 (OcuSync 3.0) evita qualunque problematica nella trasmissione del segnale. Di conseguenza, il flusso di riprese è fluido e garantisce una risoluzione elevata.
Radiocomando con display luminoso ed ergonomico
Altro elemento di pregio del Mini Pro 3 è il suo radiocomando. La periferica dispone di un display integrato con diagonale di 5,5″. Solido, dal peso di soli 385 grammi e piuttosto robusto, facile da usare ed ergonomico, è utilizzabile senza che sia richiesto un collegamento a periferiche esterne. Sono 4 le antenne integrate. Non mancano alcune rotelle poste sulla parte superiore, in grado di regolare sia lo zoom che l’inclinazione del gimbal. A meritare un giudizio positivo è la luminosità dello schermo, che semplifica il controllo del drone anche sotto la luce diretta dei raggi del sole.
Utilità dell’ActiveTrack 4.0
A spiccare è il sistema ActiveTrack 4.0, che si dimostra utile nel rendere più preciso il trattamento dei soggetti nel caso di voli automatizzati. Sono 3 le modalità di impiego:
Punto di interesse (POI)
Spotlight
ActiveTrack
La prima chiede a chi dirige il drone di disegnare un riguardo che inquadri il soggetto, portando il velivolo a compiere un interno giro attorno alla persona. Spotlight, invece, permette di far volare il Mini 3 con il soggetto destinato a rimanere al centro dell’inquadratura. L’ultima modalità della lista, dal canto suo, porta il drone a riconoscere non solo persone, ma anche le vetture, riuscendo così a seguire senza problemi determinati il soggetto interessato.
Come si comporta Mini Pro 3 una volta decollato
Le persone che hanno già avuto modo di pilotare un drone appartenente alla serie Mini (o modelli della serie Air), riusciranno a condurre perfettamente questo modello fin dai primi istanti. Tra l’altro, si tratta di un drone pronto al decollo, tanto da che non è necessario alloggiare lo smartphone sulla staffa offerta dal radiocomando. Sono 3 le modalità possibili. Se la “Sport” gli permette di volare a una velocità massima di 16 m/s, quella “Normal” vedrà il drone raggiungere i 10 m/s. La “Cinematic“, invece, limiterà la velocità a 6 m/s. Nelle giornate ventose, il produttore afferma che il Mini 3 è capace di resistere a folate fino a 10,7 m/s (corrispondenti, sulla scala di Beaufort, al livello 5).
Connessione ai sistemi satellitari
Come posizionamento, il drone si appoggia su sistemi satellitari GPS, BeiDou e Galileo. Sono necessari solo pochi secondi, una volta acceso, per agganciare il GPS. Grazie alle 3 tipologie di sensori presenti (i già indicati sensori frontali, laterali e superiori), i voli compiuti si riveleranno ancora più sicuri di quelli in compagnia del Mini 2.
Batteria rimovibili: duplice possibilità di scelta
Esaminando le batterie, rimovibili, Mavic ha voluto fornire due possibilità di scelta agli utenti:
Intelligent Flight Battery
Intelligent Flight Battery Plus
La prima, del peso di 80,5 grammi, ha una capacità di 2.453 mAh, e può supportare il drone in volo per 34 minuti. La Intelligent Flight Battery Plus si distingue per una capacità superiore, pari a 3.850 mAh, e per un peso maggiore, 121 grammi. Sceglierla significherà avere l’opportunità di far volare il drone fino a un massimo di 47 minuti di autonomia Mavic Mini pro 3, ossia 5 minuti in più in confronto al Mini 2.
A chi si rivolge il drone
Alla base della progettazione del Mini 3 Pro era la volontà di offrire un drone agli utenti consumer con funzioni smart, dedicando particolare attenzione alla qualità delle riprese. Ma a poterlo utilizzare con ampia soddisfazione, acquistandolo a un prezzo contenuto, sono anche i professionisti, che avranno modo di sfruttare il nuovo sensore in fase di post produzione. La durata eccellente garantita dalla batteria più performante evidenzia come il drone sia un’opzione da non sottovalutare anche per un impiego lavorativo.
Il DJI Mavic 3 è il nuovo drone del colosso cinese leader mondiale dei droni consumer e si presenta disponibile in 3 versioni.
DJI Mavic 3
DJI Mavic 3 Fly More Combo
DJI Mavic 3 Cine
Per i primi due modelli così come nelle scorse versioni di Mavic (DJI Mavic e DJI Mavic Pro 2) la differenza è relativa solamente alle dotazioni delle confezioni. Il Mavic 3 Cine invece è il primo drone a supportare la codifica Apple ProRes 422 HQ. Questa codifica permette una velocità di scambio dati impressionante, fino a 3772 Mbps. Inoltre il DJI Mavic 3 Cine ha al suo interno un SSD da 1 TB, e quindi lo rende già pronto per registrare su un supporto ottimale e senza sd del caso. Viene fornito con esso anche un cavo dati di 10 Gbps al secondo. Questo faciliterà di molto gli utilizzatori e creatori di contenuti di altissima qualità.
Il motto di DJi per questo drone è “le immagini al di sopra di tutto” e le caratteristiche di questo drone lo sembrano confermare.
Già la seconda versione, uscita nel 2018, era un capolavoro di tecnologia, ma questo prodotto è ritenuto dagli addetti del settore uno dei migliori al mondo.
La data di uscita del Mavic 3 è stata il 3 Novembre 2021.
Le principali caratteristiche e specifiche del Dji Mavic 3
DJI mavic 3 ha una serie di funzioni avanzate e tutto ciò che un amante del drone possa desiderare. E’ ovvio che il prezzo di questo nuovo prodotto cresca rispetto ai suoi “antenati”, ma è altrettanto vero che la qualità rispetta di gran lunga le aspettative degli utenti. Dalla fotocamera ai sensori, passando per il trasferimento delle foto e dei video, il Mavic 3 migliora in tutto rispetto ai modelli più venduti degli ultimi anni, compiendo una vera rivoluzione nel settore. Le caratteristiche Mavic 3 sono, infatti, uniche nella serie di DJI.
Il nuovo drone, come il Mavic Pro, è pieghevole. La sua linea è compatta e le dimensioni sono tali da renderlo comodamente trasportabile. Si pensi che, da chiuso, misura 221 mm. (lunghezza) ×96,3 mm.(larghezza) x90,3 mm. (altezza), senza eliche. Da aperto, le dimensioni sono rispettivamente 347,5 mm. ×283 mm. ×107,7 mm., anche in questo caso senza eliche. Trattandosi di un altro drone pieghevole, Mavic 3 sta comodamente in uno zaino.
DJI ha eliminato il morsetto cardanico in plastica e ha creato qualcosa che avvolge il drone e fissa la batteria, che ora viene inserita nella parte posteriore dell’aereo. Cinghie flessibili trattengono anche le eliche. La parte anteriore del drone si inserisce in una tazza sagomata che copre la parte anteriore superiore del drone e protegge la fotocamera. Una spessa fascia elastica avvolge la parte inferiore del drone, dove si inserisce un’altra fibbia sagomata, e sul retro. Una piccola clip fa scattare tutto in posizione sulla parte centrale in alto del drone.
Nuovo modo per richiudere il drone e trasportarlo anche senza custodia dedicata
Prestazione della fotocamera e le ottiche: ecco la doppia fotocamera
Un drone viene normalmente usato per fare foto e video e su questi due aspetti la Dji è intervenuta con il Mavic 3, migliorando tutte le funzioni dei precedenti modelli Mavic 1 e 2. Se questi ultimi avevano già riscosso un enorme successo, si prevede che il Mavic 3 spopoli letteralmente tra gli amanti dell’imaging. La fotocamera di Mavic 3, anzitutto, incorpora un sensore CMOS da 4/3 con un obiettivo da 24 mm. Grazie alla collaborazione con il famoso produttore di fotocamere svedese Hasselblad, peraltro facente parte del gruppo, la DJI è riuscita a superare il limite fino ad ora raggiunto per la qualità di foto e video. Mavic 3, infatti, è in grado di riprendere immagini da 20 megapixel in formato RAW a 12 bit. Per quel che riguarda i video, inoltre, questo nuovo drone è capace di registrare in 5.1 a 50 fps e 4K a 120 fps, compresi video in slow motion. I sensori DJI Mavic 3, più grandi rispetto ai modelli precedenti, riducono al minimo il rumore in contesti con scarsa illuminazione e garantisce una risoluzione giù elevata, che consente di catturare un maggior numero di dettagli sia nelle luci che nelle ombre.
Questo drone ha, inoltre, una seconda fotocamera: sopra l’obiettivo da 24 mm., infatti, si trova un teleobiettivo da 162 mm con zoom ottico ibrido 28x e apertura f/4.4, che può essere utilizzato per certe tipologie di riprese, come per avvicinare gli oggetti che si trovano a distanze maggiori.
La DJI ha migliorato anche il tempo di volo del Mavic 3 rispetto ai modelli precedenti. Se, ad esempio, Il Mavic Pro aveva un’autonomia di 30 minuti, Mavic 3 può arrivare fino a 46 minuti, che per un drone di questo tipo è una prestazione decisamente alta. I minuti aumentano grazie a motori ed eliche particolarmente efficienti e funzionali e alla riduzione del peso dell’apparecchio. Si pensi che Mavic 3 pesa solo 895 grammi e, in questo modo, è capace di abbattere di circa il 35% la resistenza rispetto al modello del 2018. La batteria Mavic 3, del resto, è più grossa e più potente, idonea per sostenere più minuti di volo rispetto a qualsiasi altro drone. Grazie al sistema O3+, Mavic 3 garantisce un controllo ad una distanza massima di 15 km, con un live feed a 1080p e 60fps. In altri termini, il controllo del drone è più dinamico e reattivo, grazie al nuovo radiocomando Mavic 3, dotato di antenna iper-potenziata, il cui schermo ad alta luminosità è capace di rendere più nitide le immagini anche sotto la luce del sole.
Sistema di sicurezza Mavic 3
La casa produttrice ha innovato anche il sistema di sicurezza del nuovo drone, grazie ad un innovativo geofencing che avvisa i piloti quando il drone si trova presso i luoghi cosiddetti sensibili, nonché dei limiti di altitudine e dell’eventuale presenza di aeroplani o elicotteri nelle vicinanze.
DJI ha creato un sistema di prevenzione degli ostacoli più robusto per il Mavic 3. La serie Mavic 2 presentava sensori di rilevamento degli ostacoli sui lati del drone, ma spesso non erano affidabili e funzionavano solo quando il drone funzionava in modalità treppiede. L’Air 2S ha capacità di evitare gli ostacoli sulla parte superiore, inferiore, anteriore e posteriore del velivolo.
DJI ha dotato il Mavic 3 di sei sensori di visione fish-eye e due sensori grandangolari che consentono al drone di evitare gli ostacoli omnidirezionali a 360º, anche quando si vola in modalità Normale. Ciò significa che il drone può rilevare ostacoli nella parte superiore e inferiore insieme a ogni possibile angolazione dalla parte anteriore, posteriore e laterale. La parte inferiore del velivolo ospita due sensori aggiuntivi più luci ausiliarie che aiutano a decollare e atterrare in situazioni di scarsa illuminazione.
Grazie ai suoi 6 sensori di visione fish-eye e ai 2 sensori grandangolari, Mavic 3 individua gli ostacoli in qualsiasi direzione, per evitare urti anche in contesti difficili. Dal canto proprio, il sistema Return To Home (RTH) è ingegnato in modo tale da consentire automaticamente al drone di rientrare nel modo più sicuro e più breve al punto di partenza, in caso di batteria completamente scarica o di perdita di connessione.
In aria, il Mavic 3 è protetto da una serie di funzioni di sicurezza se non stai volando in modalità Sport che le disabilita. Sono presenti sensori di ostacolo sulla parte anteriore, posteriore, su entrambi i lati, in alto e in basso per creare una mappa 3D del suo posizionamento. Con APAS 5.0, Mavic 3 è stato in grado di muoversi senza problemi tra gli oggetti senza il controllo manuale diretto.
Motorizzata a 3 assi (inclinazione, rollio, rotazione orizzontale)
Raggio meccanico
Inclinazione: da -135° a 100°
Rollio: da -45° a 45°
Radiocomando controller
Il controller fornito con il Mavic 3 standard è lo stesso controller che si vede accoppiato con Air 2S e Mini 2 . È un ottimo controller che secondo noi non aveva bisogno di alcun tipo di revisione del design. Si adatta perfettamente alla mano e utilizza lo stesso materiale del drone. È compatto grazie al modo elegante in cui ripone le levette e il cavo dello smartphone. Non ci sarebbero dispiaciuti però più pulsanti fisici per ridurre la necessità di entrare spesso nel menu nell’app DJI Fly, ma non è qualcosa per cui vale la pena preoccuparsi o lamentarsi.
Confronto Mavic 3 vs Mavic 2 Pro vs DJI Air 2s
DJI Mavic 3 / Cine
Mavic 2 Pro
DJI Air 2S
Prezzo
€2200/€4899
€ 1999
€ 1299
Telecamera
20MP, sensore CMOS Quattro Terzi24 mm equiv. F2.8-11
20MP, sensore da 1″28 mm equiv. F2.8-11
20MP, sensore da 1″22mm equiv. F2.8 (fisso)
Ingrandisci
Ibrido: zoom digitale 1-4X sulla fotocamera principale, digitale fino a 28X sul teleobiettivo
Il prezzo della versione base, con una sola batteria è di 2.119€ mentre nella versione combo che contiene tre batterie il prezzo è di 2.829€. La versione CINE ha un prezzo davvero alto, 4.799€. Va da sé però che in questo secondo caso si tratta di un prodotto professionale e dedicato ad una fascia non consumer quindi il prezzo può starci.
Quali sono le impressioni degli addetti al settore dopo pochi giorni dall’uscita del nuovo Mavic 3? Sicuramente l’elevato livello della tecnologia e delle prestazioni fa di Mavic 3 un apparecchio adatto esclusivamente a professionisti. Questo drone, infatti, segna il passaggio definitivo tra droni per piloti amatoriali ed esperti. Il prezzo cresce rispetto ai due modelli precedenti, ma chi lo ha acquistato testimonia che le prestazioni sono decisamente in linea con le aspettative.
Cosa ci piace
Sensore CMOS Quattro Terzi
Tempo di volo di 46 minuti
Profilo colore Hasselblad
Video 5.1K/50p con D-Log a 10 bit
1 TB di spazio di archiviazione
Cosa non ci piace
Zoom digitale
Nessun otturatore meccanico sulla fotocamera principale
Mancanza di impostazioni foto super tecniche
Prezzo elevato
Nel complesso, la qualità dell’immagine e del video del DJI Mavic 3 supera qualsiasi cosa abbiamo mai visto prima in un drone consumer a obiettivo fisso. Il suo salto in un sensore da 4/3 pollici per la sua fotocamera principale è un successo e coloro che possono pagare questo importo dovrebbero essere abbastanza soddisfatti dei risultati. Mentre il teleobiettivo è effettivamente un’aggiunta non del tutto necessaria. Il resto del clamore dietro questo nuovo drone è garantito e completamente riscattato dalla fotocamera principale.
Sebbene il Mavic 3 non sia economico, rappresenta un significativo passo avanti rispetto alla precedente ammiraglia pieghevole di DJI e offre una soluzione di imaging molto più potente dei modelli più piccoli ed economici del DJI Air 2S (che rimane una scelta eccellente per coloro che operano con un budget più limitato).
L’impressionante durata della batteria del Mavic 3 e le funzioni di sicurezza del volo sono un vero balzo in avanti e, sebbene non siamo ancora stati in grado di testare le sue funzionalità di tracciamento e MasterShots, dovrebbero aggiungere ancora più funzionalità a un prodotto già fantastico.
DJI Air 2S della Mavic Series: scatti perfetti e pilotaggio da brividi, tutte le migliorie tecnologiche degli ultimi anni in un modello unico che si è già guadagnato il titolo di drone ideale per effettuare fotografie aeree in movimento. Sembrava difficile creare un degno erede del DJI Mavic Air 2, eppure la realtà ha superato qualsiasi fantasia e i fan sono letteralmente impazziti per questo nuovo modello annunciato il 15 aprile 2021 da DJI e presente sullo store ufficiale del sito, il quale promette di rivoluzionare il concetto stesso di drone e di fotografia aerea. Vediamo nel dettaglio quali sono le specifiche tecniche, i vantaggi e gli svantaggi di questo nuovo prodotto.
Video ufficiale del Dji Air 2s
Dji air 2s il drone del futuro: caratteristiche tecniche
Il nuovissimo drone della DJI offre tutto ciò che si può desiderare e cercare in un drone, a dimensioni ridotte e prezzo contenuto rispetto ai suoi predecessori. Il sensore CMOS da 1” con funzione automatica permette di catturare immagini ad alta definizione, unita al telaio compatto estremamente leggero (meno di 600 grammi per l’intera struttura!) dà il suo meglio nella fotografia d’azione. La sua modalità all-in-one permette di avere tutto ciò che serve in un unico pezzo, per unire la comodità a fotografie aree ultra dettagliate.
Grazie alle sue funzionalità e al suo radiocomando intelligente, pilotare il dji air 2s è un’esperienza unica e valida. Lo stabilizzatore a 3 assi ((inclinazione, rollio, rotazione orizzontale) permette di virare in maniera spettacolare garantendo al contempo sicurezza e controllo completo del mezzo.
Il controller ha tutto ciò di cui si ha bisogno collegandolo al vostro smartphone o tablet, ma in alternativa potete acquistare anche il DJI Smart controller.
Il DJI Smart Controller (opzionale) è dotato di un display da 5,5 pollici 1080p ad elevata luminosità per tenere sotto controllo ogni inquadratura e gli stick ultra sensibili rendono ogni movimento fluido e preciso. L’utilizzo delle app DJI GO 4 e DJI Fly (e altre compatibili) aumenta notevolmente l’esperienza di pilotaggio. Il sistema di trasmissione Ocusync 2.0 e 3.0 è di ultima generazione e il controller supporta tre diversi connettori per smartphone. La potenza del segnale garantirebbe, in teoria, 12 km di distanza dal drone, ma le normative europee sulla potenza dei segnali ne permettono solo 4.
I sensori
Rispetto al suo predecessore, Dji air 2s drone è dotato di sistema APAS 4.0, ovvero un rilevatore di ostacoli a quattro direzioni e di due sensori aggiuntivi per rilevare con precisione gli ostacoli, posti nella parte frontale, che gli permettono di aggirare gli oggetti in maniera intelligente mantenendo inoltre una certa distanza di sicurezza. Praticamente un vero e proprio pilota automatico integrato. In generale, è dotato di sensore frontale, posteriore, inferiore e superiore, ma non di sensori laterali destra e sinistra, sicuramente una grande pecca rispetto ad altri modelli “cugini”. Possiede però una luce ausiliare inferiore a LED singolo che lo rende visibile in aria.
Fotocamera: foto e video
Come accennato, la fotocamera è dotata di sensore CMOS da 1” quindi in grado di catturare quattro volte in più la luce rispetto al suo predecessore, pixel effettivi: 20 MP; dimensione pixel 2,4 cm, obiettivo con FOV 88° e AF, formato 35 mm: 22 mm e rapporto focale f/2,8, una sensibilità ISO 100-12800 in manuale e 100-6400 in automatico e HDR intelligente che si attiva quando necessario e agisce anche in post-produzione. Oltre sei modalità di scatto e zoom digitale 4k. Tutto questo per garantire un’elevata gamma dinamica, oltre un miliardo di colori rilevati e ultra definiti, risoluzione elevata e foto mozzafiato anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Le modalità Hyperlapse e Panorama, grazie al grandangolo 180°, risulteranno in foto ampie e dettagli rifiniti anche degli oggetti circostanti. Il Sistema di trasmissione video è O3 (OcuSync 3.0), 4 antenne, 1080P, con risoluzione video massima e frequenza fotogrammi 30 fps in 5,4K e 60fps in 4K.
MasterShots: evoluzione naturale del Quickshots, si tratta di una funzione automatica che offre con un semplice tocco scatti perfetti in qualsiasi ambiente di volo. Basta selezionare il soggetto desiderato e verrà eseguito un video durante le diverse manovre sequenziali, mantenendo il soggetto ancorato nell’inquadratura.
APAS 4.0: l’algoritmo del Advanced Assisted Flight System è stato migliorato per permettere al drone di percepire l’ambiente in quattro direzioni diverse e mantenere inquadrature stupende anche evitando gli ostacoli o procedendo ad alta velocità.
Hyperlapse: esposizione fotografica migliorata sorprendentemente grazie all’obiettivo sferico grandangolo da 180°.
Spotlight 2.0: vola a spirale o scatta primi piani mantenendo il soggetto centrale nell’inquadratura; usa lo zoom per scatti definiti anche a lunga distanza.
ActiveTrack 4.0: mantieni un soggetto ancorato anche mentre viri, eviti gli ostacoli o acceleri; quando il soggetto viene perso è molto più facile recuperarlo grazie al funzione di tracciamento.
Punto di interesse (POI) 3.0: ottieni scatti circolari mozzafiato con il soggetto sempre centrale.
Fly More Combo permette di includere al tuo drone due ulteriori batterie di riserva, una comoda postazione di ricarica, set filtri (ND4/8/16/32), tre batterie intelligenti di volo e altri accessori tra cui 3 coppie di eliche, un pratico adattatore power bank e un’utilissima borsa a tracolla per trasportare il tutto.
L’articolo è disponibile sullo store ufficiale al prezzo di 999,00€ pagabili anche con finanziamento a tasso zero. La versione Combo è in vendita al prezzo di 1309,00€.
App da utilizzare per il volo
L’App DJI Fly.
Vantaggi
Tecnologia ultra avanzata ad un prezzo competitivo
Leggerissimo
Funzionalità foto e video cinematografiche
Svantaggi
Mancanza di sensori laterali
Autonomia leggermente più bassa dei predecessori a parità di batteria